Narcisismo e Superficialità: Un'Analisi Critica dell'Identità nell'Infosfera
Narcisismo e Superficialità: Un'Analisi Critica dell'Identità nell'Infosfera
La superficialità non è una debolezza morale, ma un rischio strutturale generato dalle affordance delle piattaforme.
Introduzione: La Tesi Accusatoria e l'Epistemologia del Mediale
La critica secondo cui le nuove generazioni, sotto l'influenza dei social media, svilupperebbero tratti di narcisismo e superficialità è una delle tesi più assidue nel dibattito contemporaneo. In ottica psicologica, è indispensabile analizzare questa accusa non come una debolezza morale, ma come un rischio strutturale generato dalla natura stessa del mezzo. Spesso, tale condanna nasconde una manifestazione di tecnofobia (Gallese, Moriggi, Rivoltella), che rifiuta il digitale senza comprenderne i processi.
Per inquadrare correttamente questo rischio, è fondamentale superare l'idea del digitale come semplice strumento. L'ambiente in cui siamo immersi, infatti, non è neutro: la sua capacità di rimodellare la realtà umana è il cuore di quella che **Floridi** definisce la **Quarta Rivoluzione**. In questa era, l'esistenza si caratterizza come **mediale**, dando vita all'**Umanità Mediale** (Ceretti). Di conseguenza, il Sé non è più un'entità statica, ma un "**progetto dinamico**" costantemente negoziato nella "**Life on the Screen**" (Turkle), spostando l'analisi dalla patologia individuale alla comprensione di questa nuova negoziazione identitaria.
Paradigmi a Confronto
Tecnofobia
Caratteristica: Condanna la tecnologia e ne ignora i processi.
Visione dell'Identità: Statica, separata, idealizzata.
Quarta Rivoluzione
Caratteristica: L'esistenza è mediale (Ceretti). Siamo nell'Infosfera (Floridi).
Visione dell'Identità: Dinamica, negoziata e in "progetto" (Turkle).
Analisi Strutturale del Rischio: Due Meccanismi Fondamentali
La superficialità e il rischio narcisistico sono la conseguenza diretta delle affordance delle piattaforme, ovvero delle proprietà strutturali che invitano a compiere determinate azioni, spingendo il soggetto verso una continua esternalizzazione della propria identità:
1. L'Estetizzazione e la Vetrinizzazione Sociale
L'imperativo della visibilità spinge a trattare il Sé come un "prodotto". L'identità tende a ridursi alla sua performance visiva, privilegiando l'estetica sulla profondità.
2. Il Meccanismo Ricorsivo della Validazione Esterna
La dipendenza da feedback (like, commenti) vincola l'autostima a metriche algoritmiche. Questo non solo rende l'identità fragile, ma (come nota Riva) favorisce la circolazione di fake news per ottenere approvazione.
Contro-Tesi e La Svolta Pedagogica: Dalla Dimensione Subita all'Agency
È necessario bilanciare la critica, riconoscendo che l'etichetta "superficiale" ignora la complessità delle culture partecipative (Jenkins). I giovani usano i social anche per esplorare l'identità, costruire relazioni e sviluppare un potenziale di cittadinanza attiva (Lezione 7). Questo potenziale si concretizza in pratiche come il citizen journalism o i progetti di youth media (Lezione 8), in cui i giovani diventano produttori attivi di contenuti, intervenendo criticamente nel dibattito pubblico.
Il vero problema, dunque, è l'inconsapevolezza. La sfida pedagogica, secondo Ceretti, consiste nell'impedire che la dimensione mediale venga "subita" – cioè vissuta senza riflessione – e nell'adottare un approccio mirato alla Saggezza Digitale.
L'Evoluzione Storica della Media Education
L'attuale approccio della Media Literacy è il risultato di un percorso storico evolutivo, che ha trasformato l'atteggiamento pedagogico verso i media. Questo percorso è fondamentale per comprendere la direzione attuale verso la cittadinanza attiva.
Approccio Inoculatorio (Anni '30-'60)
Obiettivo: Protezione. Difesa dalla minaccia della cultura di massa.
Approccio Critico (Anni '70+)
Obiettivo: Decodifica. Analisi dei linguaggi e delle logiche produttive.
Approccio Espressivo e Partecipativo (Anni '90+)
Obiettivo: Produzione e Cittadinanza Attiva. L'individuo come produttore di senso.
Lo Strumento: La Media Literacy e i Tre Livelli di Competenza
Per contrastare il rischio, la Media Literacy (ML) (Celot et al.) si pone come strumento cruciale, articolandosi su tre livelli fondamentali.
1. Accesso e Utilizzo
Competenza pratica per "scrivere con i media".
2. Comprensione Critica
Sviluppo del pensiero critico per decostruire la logica dei media.
3. Partecipazione
Agency e azione sociale per una Cittadinanza Digitale attiva.
L'obiettivo finale (Buckingham) della ML va oltre la mera comprensione: deve incoraggiare il soggetto a esplorare alternative diverse e a richiedere il cambiamento, trasformando il sé puramente performativo in un agente sociale attivo e cosciente della propria influenza. L'espressione massima di questa Agency è la capacità di "educare i media" stessi, monitorando la qualità e intervenendo nel dibattito pubblico.
Conclusioni: Verso una Psicologia Critica della Presenza Online
L'analisi dell'identità digitale rivela che i concetti di narcisismo e superficialità sono il sintomo di una complessa interazione tra il soggetto e le strutture imposte dall'infosfera. La soluzione non risiede nell'approccio tecnofobico né nell'atteggiamento di rifiuto, ma nello sviluppo di una consapevolezza critica che permetta all'Umanità Mediale di agire attivamente, anziché subire passivamente, i meccanismi di validazione esterna. La Media Literacy, in questo senso, si configura come una competenza psicologica essenziale per la salute e l'autonomia del Sé nell'era digitale.
Bibliografia e Riferimenti
I seguenti testi fondamentali per l'analisi presentata sono disponibili per l'acquisto:
- Buckingham, D., Un Manifesto per la Media Education (2020). [Acquista]
- Celot, P., Franceschetti, R., Salamini, E., Educare ai Nuovi Media. Percorsi di cittadinanza digitale per l'Educazione civica (2018). [Acquista]
- Ceretti, M., Umanità mediale. Teoria sociale e prospettive educative (2020). [Acquista]
- Floridi, L., La Quarta Rivoluzione: Come l'infosfera sta trasformando il mondo (2017). [Acquista]
- Gallese, V., Moriggi, S., Rivoltella, P.C., Oltre la tecnofobia: Il digitale dalle neuroscienze all'educazione (2025). [Acquista]
- Riva, G., Fake News. Vivere e sopravvivere in un mondo post-verità (2018). [Acquista]
- Turkle, S., La vita sullo schermo: Nuove identità e relazioni sociali nell'epoca di Internet (Ed. Italiana 1997/2007). [Prendi in prestito]
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